La IBS (Irritable Bowel Syndrome) comprende una serie di disturbi che colpiscono almeno il 10% della popolazione e con le malattie da raffreddamento è una delle più frequenti cause mediche di assenza dal lavoro. A volte i pazienti che presentano sintomi addominali vaghi vengono sbrigativamente etichettati come affetti da "colite" e accettano questa diagnosi senza preoccuparsi di avere un malanno non grave in cui riescono a far confluire molte tensioni sgradevoli, sia fisiche che psichiche.
L'IBS non ha nulla a che fare con le vere coliti (colite ulcerosa, coliti infettive): è un insieme di sintomi (sindrome) derivati da un disturbo della funzione di tutto l'intestino, in particolare del colon, caratterizzato da dolore addominale, spesso alleviato dalla defecazione e dall’emissione di gas, senso di gonfiore addominale (meteorismo), notevole flatulenza, a volte diarrea, a volte stitichezza, emissione frequente di muco e frequente coincidenza dei disturbi con periodi di stress. Se prevale la stitichezza, si definisce intestino irritabile di tipo C (come costipazione); se prevale la diarrea, è definito come intestino irritabile tipo D; poi ci sono condizioni in cui si alternano sia la diarrea che la stitichezza, ed è l’intestino irritabile tipo misto M.
Qual è la causa della sindrome dell’intestino irritabile? Si ritiene ormai che una barriera intestinale danneggiata sia spesso la causa dei disturbi intestinali caratteristici della sindrome; anche il minimo danno, come le cosiddette microlesioni a tale barriera intestinale, è sufficiente per consentire agli agenti patogeni e alle sostanze nocive di penetrare nella parete intestinale. Di conseguenza, il sistema nervoso enterico viene irritato provocando episodi di diarrea ricorrente con dolori addominali, flatulenza oppure stitichezza; questo fenomeno in inglese è definito leaky gut, intestino "permeabile". Nel corso degli anni, si è scoperto che la classica dieta occidentale, caratterizzata da un'elevata percentuale di acidi grassi saturi a catena corta, favorisce lo sviluppo del leaky gut. Anche lo stress è stato identificato come un importante fattore scatenante. Entrambi spiegano perché sempre più persone, soprattutto nelle culture occidentali, lottano contro disturbi intestinali ricorrenti.
Nel corso del tempo, è stato scoperto un ceppo specifico di bifidobatteri, il Bifidobacterium bifidum, capace di aderire alle cellule epiteliali dell’intestino come un cerotto su una ferita, permettendo che la barriera intestinale si rigeneri sotto questa sorta di "cerotto". È stato osservato che i disturbi intestinali possono ridursi; infatti, i sintomi delle persone con intestino irritabile a cui è stato somministrato questo ceppo di batteri possono attenuarsi. Lo studio del microbiota intestinale può essere di grandissimo aiuto nell’identificazione della disbiosi e delle modalità, soprattutto dietetiche, per riportare la flora batterica intestinale ad uno stato di eubiosi.